Parenzo e Rovigno, regine istriane.

Fra le località più note e affascinanti della costa istriana, troviamo queste due meravigliose città. Entrambe furono insediamenti romani, la prima col nome di Julia Parentium, la seconda col nome di Ruginium. Entrambe fecero parte per un periodo lunghissimo, più di 500 anni, della Repubblica di Venezia, ed entrambe mantengono ancora degli stretti legami con l’Italia, ospitando fino ai nostri giorni, nonostante l’esodo del dopoguerra, delle considerevoli comunità italiane.

Passeggiare per le vie della penisola che si allunga sul mare e che consiste nella parte più vecchia di Parenzo, ci fa capire come le strade abbiano mantenuto la struttura ortogonale risalente al periodo romano, mentre i palazzi costruiti nei secoli assunsero l’aspetto tipicamente veneziano, come Palazzo Zuccato, posto ad angolo, lungo la via principale del Decumano, e costruito nel Quattrocento in stile tardogotico. Elegantissime le sue bifore di gusto veneziano.

Tuttavia il simbolo cittadino per eccellenza è l’antichissima Basilica Eufrasiana, sorta nel luogo in cui si trovavano la casa di San Mauro, primo vescovo di Parenzo, e l’oratorio a lui dedicato. Fu un altro vescovo, Eufrasio, ad ampliarla e completarla nel lontano 539. All’interno stupiscono le diciotto colonne di marmo greco, con capitelli a forma di canestro o zoomorfi, ma soprattutto la zona absidale, caratterizzata da mosaici di incredibile impatto e mirabile fattura.

Nella scena principale, sopra l’arco centrale, vediamo Cristo col libro aperto su sfondo dorato, e circondato dai dodici apostoli, sei per lato. Nella conca dell’abside, invece, vediamo la Vergine con il bambino in trono, maestosa, attorniata da angeli e santi. Fra le figure più importanti che la circondano vi sono San Mauro, con l’aureola in testa e la corona del martirio in mano, e l’unico con la veste scura, il vescovo Eufrasio, che porge il modellino della chiesa in direzione della Madonna.

Pochi chilometri più a sud di Parenzo, troviamo Rovigno, la cui parte che si protende nel mare era in origine un’isola collegata alla terraferma da un ponte. La città fu sempre un centro di tradizioni marinare e pescherecce, e i tortuosi vicoli che raggiungono la chiesa di Sant’Eufemia, rappresentano uno spaccato conservatissimo di architettura veneziana.

Per raggiungere la sommità del colle si parte dal seicentesco arco dei Balbi, sopra il quale vigila un leone alato di San Marco, risalente al Quattrocento. Una volta raggiunto lo spiazzo su cui si affaccia il fabbricato settecentesco della chiesa di Sant’Eufemia, si ha un magnifico panorama sul mare. Il campanile che svetta maestoso di fianco alla chiesa è di poco antecedente e richiama quello veneziano di San Marco. Lo sovrasta una statua in rame della santa cittadina.

Visitare Rovigno fuori stagione permette ai visitatori di appropriarsi degli spazi magici della città, di godersi i suoi vicoli pittoreschi, dove si possono ancora vedere i panni stesi da un lato all’altro dei palazzi, e di respirare quell’atmosfera veneziana che si scorge in ogni angolo della città.

Testo e fotografie di Davide Fustini.