Arad è una piccola città di provincia a cinquanta chilometri dalla più grande e famosa Timisoara. Di fondazione romana, la sua storia fu strettamente legata a quella dell’Impero asburgico, e questo è evidente ancora oggi dalla sua urbanistica e dalla sua splendida architettura di fine Ottocento e inizio Novecento.
Il monumento simbolo della città è il suo imponente Municipio, costruito negli anni Settanta dell’Ottocento con una fusione di elementi neogotici e neorinascimentali. La sua dimensione appare grande per una città di meno di duecentomila abitanti, e la sua forma richiama l’architettura del Municipio viennese che veniva costruito negli stessi anni.
Anche il suo interno risulta sontuoso, arricchito da marmi colorati, stucchi di impronta neoclassica e vetrate colorate di gusto liberty.
Vetrate simili si trovano anche nel piccolo, ma ricco museo di Arte della città, in cui sono esposti molti artisti rumeni dell’Ottocento e del Novecento.
Molto suggestiva e la tela di Ipolit Strambu, per la freschezza con cui descrive la vita dell’epoca, secondo un gusto post-impressionista che richiama le scene di vita di Renoir.
Il Palazzo della Cultura, di inizio Novecento, è un altro mirabile esempio dell’architettura eclettica della città. Al suo interno ospita la sala per i concerti della filarmonica cittadina e una biblioteca. Sul retro ospita un museo di storia naturale, uno di archeologia e uno che riguarda la comunità ungherese cittadina.
Qui si può capire l’importante ruolo che ebbe Arad a metà Ottocento, durante i moti di indipendenza ungheresi dall’Impero asburgico. Fra le curiosità di questo museo, qualche tela del famoso pittore Munkácsy, che visse anche ad Arad, e il pianoforte dove suonò il grande compositore Liszt durante un suo soggiorno in città.
Molto interessanti anche le chiese cittadine, che indicano la complessità etnica e religiosa della città. La vecchia Cattedrale ortodossa, ottocentesca e neobarocca, domina una piazza che spesso è adibita a mercato.
Vivacissimo il mercato in occasione della Pasqua ortodossa, pieno di piatti tipici, vini, dolci, birre e oggetti di artigianato.
Un’altra chiesa che arricchisce il panorama cittadino è la cosiddetta chiesa rossa, novecentesca, neogotica e appartenente alla comunità luterana ungherese.
Di altro aspetto è l’imponente Cattedrale cattolica, edificata in forme neoclassiche e neobarocche nel 1903, ed anche questa frequentata dalla comunità ungherese.
Molto elegante e luminoso il suo sontuoso interno.
Infine la Cattedrale nuova, finita nel 2018. Un omaggio alla rinascita della religiosità rumena dopo la fine del regime comunista, e un nuovo simbolo cittadino in forme chiaramente neobizantine, come da tradizione ortodossa.
Anche l’interno, ricchissimo di affreschi e con una elaborata iconostasi, rimane fedele alla tradizione artistica della fede ortodossa.
La città di Arad non è solo questo. Sono le tante strade laterali che pullulano di edifici liberty di grande bellezza ancora da restaurare.
È il coloratissimo mercato centrale, pieno di frutta, verdura, carne, salumi, uova e tanti prodotti delle campagne circostanti.
Sono i tram che passano lungo le arterie principali e le conferiscono quell’aria un po’ aristocratica, quasi da piccola capitale di provincia.
Arad è una città fuori dalle rotte turistiche, ed ha ancora l’aspetto autentico dei luoghi in cui la vita scorre lenta, come le acque del fiume Mures che la attraversano. Una città che merita una sosta per farsi riportare indietro, ai tempi fastosi dell’Impero austro-ungarico.
Testo e fotografie di Davide Fustini