Creta è la più grande isola della Grecia, quasi un mondo a parte. I tanti turisti che la visitano ogni anno possono godere di un mare splendido, di siti storici che affondano le radici in una storia antichissima, e di paesaggi di montagna selvaggi e mozzafiato.
Una delle regioni più particolari dell’isola è la sua estremità nord-occidentale, in cui si trovano le spiagge più belle e conosciute, ma anche i resti delle antiche civiltà che l’hanno abitata nel corso dei secoli.
Fra le spiagge più fotografate di tutto il Mediterraneo spicca senza dubbio Balos, in cui le acque cristalline si inoltrano fra le insenature di un’aspra penisola disabitata a creare una laguna che assume diversi colori, dal verde al blu, dal bianco al rosa. La spiaggia è raggiungibile con una strada sterrata, da cui poi bisogna incamminarsi a piedi verso la costa, o con una delle affollate imbarcazioni turistiche che in estate vengono prese d’assalto.
Di fronte alla laguna di Balos, si staglia l’isola rocciosa di Gramvoùssa, la cui costa assume dei colori altrettanto sbalorditivi. Per di più, sulla sommità dell’isola è rimasta la fortezza costruita dai veneziani.
Pochi sanno che Gramvoùssa (Garabusa in veneziano) è stata un’isola importantissima per la storia di Venezia. Quando Creta venne presa dai turchi, fra i possedimenti che rimasero in mano a Venezia, per garantirne i commerci, oltre alla più nota Spinalonga, ci fu anche Gramvoùssa.
Un capitano napoletano, a fine Seicento, tradì i veneziani, fece perdere loro l’isola, e se ne scappò a vivere a Costantinopoli. Nonostante questo, l’isola, con la sua grandiosa fortezza, rimase sempre una spina nel fianco dei turchi e una base per i ribelli cretesi che lottavano per l’indipendenza. Oggi la fortezza è visitabile ed è un privilegio nuotare nelle sue acque cristalline.
Di natura diversa è l’ampia spiaggia di Falássarna. In questo caso si tratta di un vastissimo tratto di costa sabbiosa, oggi quasi tutta organizzata, con varie file di ombrelloni e parcheggi predisposti per l’arrivo di pullman e automobili.
Nella parte centrale della spiaggia l’acqua diventa quasi bianca, mentre ai lati, dove il mare si insinua nelle rocce, è facile vedere tratti di sabbia rosa.
Falássarna non è solo una nota e bellissima spiaggia di Creta. All’estremità della baia si trovano i resti dell’antico porto di origine minoica, che nel IV secolo a.C. divenne famoso e temuto, tanto da battere una propria moneta. Nel 69 a.C. i romani furono costretti ad attaccarlo perché era diventato rifugio di pirati che disturbavano la rotta fra l’Europa e l’Africa.
Ciò che si vede oggi è dovuto a un terremoto che ha alzato il porto di nove metri rispetto al livello del mare. Gli scavi sono ancora in corso. Il trono di Poseidone accoglie possente i visitatori che si avventurano sulla sterrata che porta all’ingresso del sito.
Visitando Creta si ha davvero l’imbarazzo della scelta. Ci si può tuffare nel blu delle sue acque cristalline, oppure immergersi nella sua storia millenaria, senza rimanerne mai delusi.
Testi e fotografie di Davide Fustini