Le Bocche di Cattaro, in Montenegro, sono un autentico spettacolo della natura. Il mar Adriatico si insinua per molti chilometri fra le alte montagne della regione balcanica, come una sorta di ampio fiordo, creando un contrasto che rimane impresso in qualsiasi stagione dell’anno.
A completare la bellezza del luogo, ci hanno pensato i veneziani che hanno abitato per secoli la regione, costruendo località ricche di architetture difensive, commerciali, religiose e civili. Oltre la città principale, Càttaro, che dà anche il nome alla vasta insenatura, fra le località più belle e ricche di storia, si può annoverare anche Perasto.
Già da lontano si può scorgere questo elegante villaggio, costruito in modo tale da essere visto da buona parte della strada costiera. Una volta raggiunto, ci si sente catapultati in un piccolo angolo di Venezia, fra palazzi nobiliari e chiese di raffinata fattura, soprattutto cattoliche.
Fra queste spicca la piccola chiesetta dedicata a San Marco, con un leone alato incastonato al centro della facciata, sopra al portale d’ingresso. Tre statue di santi svettano a decorazione del frontone, mentre un caratteristico campanile a vela spunta dal retro.
Ancora più appariscente risulta la chiesa di San Nicola, progettata a metà Settecento dall’architetto veneziano Giuseppe Beati per festeggiare la liberazione dai turchi, con di fianco un alto e possente campanile che richiama in pieno lo stile della città lagunare.
Le sorprese di Perasto però non finiscono sulla terraferma. Di fronte al borgo ci sono due isole su cui sono edificate altrettante chiese. I barcaioli fanno la spola con una di queste, l’isola di Nostra Signora dello Scoglio, accompagnandovi i turisti.
Si tratta di un’isola artificiale, costruita dai pescatori e dai marinai, utilizzando uno scoglio che affiorava dal mare, nel XV secolo. La leggenda narra di un’icona miracolosa che si era arenata sullo scoglio e venne ritrovata da dei pescatori. Una versione della leggenda dice che si trattava di due fratelli che portarono l’immagine sacra a riva, dopo di che uno si ammalò, ma guarì grazie all’icona miracolosa. Un’altra versione dice che l’icona, portata a riva, fu ritrovata nuovamente sullo scoglio, e da quel momento si ritenne doveroso creare un tempio in quel luogo.
La chiesa come la vediamo oggi è del 1630. La sua forma particolare, un po’ orientaleggiante, doveva servire a confondere i turchi che, scambiandola per moschea, l’avrebbero risparmiata dalla distruzione. Era oggetto di grande venerazione fra i marinai che si sentivano in pericolo, e ancora oggi, il 22 luglio di ogni anno, si compie la fascinada, ovvero gli abitanti delle Bocche di Cattaro gettano simbolicamente nuove pietre nel mare nei pressi della chiesa, per rinforzare la base dell’isola.
L’interno della chiesa è decorato in un elegante stile barocco, e i dipinti sono principalmente opera di un pittore locale, Tripo Kokolja, mentre l’icona della Vergine dello Scoglio, che ha il suo posto d’onore sopra l’altare, risale al Quattrocento. Balzano agli occhi del visitatore anche i più di duemila ex-voto lasciati dai marinai e dai pescatori devoti.
Di fronte all’isola della Madonna dello Scoglio, se ne trova una naturale, l’isola di San Giorgio, non visitabile. Ospita un’abbazia benedettina e un vecchio cimitero nel quale sarebbero sepolti Frane e il suo amore non corrisposto, Katica, i Romeo e Giulietta locali.
Perasto è un luogo molto particolare, in cui alla magia della natura si aggiunge il fascino della storia. Andrebbe visitata fuori dai periodi di massiccio afflusso turistico, per godere appieno della sua innegabile bellezza.
Testo e fotografie di Davide Fustini